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Avviata la Fase 2 della sperimentazione del farmaco antitumorale studiato dal dott. Correale, Direttore della UOC Oncologia del G.O.M., grazie all'impegno dell'Associazione calabrese ARCO

29 Gennaio 2019


La ricerca su una cura antitumorale trova terreno fertile a Reggio Calabria dove, grazie al lavoro del Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia del G.O.M. “Bianchi-Melacrino-Morelli”, Pierpaolo Correale, ed all’impegno dell’Associazione Riuniti Calabria Oncologia (ARCO), sarà avviata la Fase 2 della sperimentazione del Thymidylate synthase poly-epitope peptide (TSPP).

Si tratta di un farmaco biologico della classe dei vaccini antitumorali, che agisce favorendo una risposta immune verso le cellule malate, creato alcuni anni fa nei laboratori dell’Università di Siena e dell’Azienda ospedaliero universitaria senese dal dottor Pierpaolo Correale e dalla professoressa Mariagrazia Cusi, in collaborazione con il professor Luigi Pirtoli, e brevettato dallo stesso Ateneo.

Il prodotto è già stato sperimentato in una prima fase su 52 pazienti, di cui 42 affetti da cancro del colon-retto ad uno stadio avanzato, con buoni risultati. Gli esiti della sperimentazione clinica sono stati pubblicati a più riprese.  L’articolo più recente è pubblicato sulla rivista scientifica “Oncotarget” nel 2018.
La fase 2 della sperimentazione permetterà di valutare il prodotto su un numero maggiore di pazienti focalizzandosi sui tumori colorettali, dando così risultati più certi sulla sua efficacia.

L’accordo firmato, lunedì 21 gennaio, dai rappresentanti dell’Università di Siena e dell’associazione calabrese ARCO concede all’associazione un’opzione di due anni sul brevetto, per finanziarlo e promuoverlo nella sperimentazione clinica e contribuire a svilupparlo ulteriormente per lanciarlo sul mercato.

L’evento ha particolare rilevanza poiché per la prima volta un’associazione di familiari di pazienti oncologici contribuisce a finanziare un brevetto, contribuendo così attivamente alla sperimentazione clinica e allo sviluppo di un farmaco.

“Il TSPP può rappresentare una speranza in più per chi soffre di questa grave patologia - spiegano i ricercatori sentiti dalla stampa senese - in quanto permette di migliorare la qualità della vita dei pazienti e rallentare la progressione della malattia, con un sostanziale prolungamento della sopravvivenza. Inoltre, già nella prima sperimentazione abbiamo osservato in alcuni casi la regressione del tumore. È dunque molto importante che si possa finanziare la fase 2 di sperimentazione, per una valutazione obiettiva dell’efficacia di questo prodotto in campo oncologico, al fine dello sviluppo clinico e industriale”.

 

Staff Direzione Generale

 

Fonti: SienaFree.it; Unisinforma.unisi.it